NOVO OSTERIA
Elegante semplicità e tradizione
Gli chef sono Sara Frellicca e Giorgio Paratici, toscana lei e piacentino lui; si sono incontrati alla Scuola di alta formazione ALMA di Colorno. Insieme sperimentano combinazioni di alimenti e realizzano le loro idee a vicenda. Dai piatti che abbiamo assaggiato si riconoscono basi solide e una buona dose di umiltà, che consente loro di creare ricette sperimentando con modestia e abilità e utilizzando materie prime locali e di terre a loro care, come la Toscana.
Gli amuse-bouche iniziali sono ottimo preludio di un pranzo ben goduto: mini-cialda con insalata russa, panino al vapore fritto (avete presente un mini-bombolone di pane?) con salsiccia toscana e maionese al Grana Padano, crostino con paté di fegato di coniglio e fichi. Se siete abituati al pane buono, quello fatto con lievito madre, profumato e accogliente, allora amerete un sacco i loro grissini di grano arso pugliese, il pane casereccio e la focaccia alle cipolle. Se avrete l’ardire di chiedere dell’olio di oliva per il pane, vi verrà portato l’olio extra vergine di oliva bio dell’azienda agricola Bonomi a Gropparello (50 km a sud-est di Borgonovo VT): ottimo e strong.L’antipasto “pomodoro e mandorla” è un trionfo di sapori e aromi ben combinati, un piccolo viaggio tutto italiano: pomodoro confit, gelato alla mandorla tostata, condimento origano, pomodoro e mandorle spezzate. Abbiamo assaggiato tre primi piatti. I tortelli ripieni di cinghiale, accompagnati da composta di albicocche, ginepro e noci pecan sono ottimi e ben equilibrati. Il risotto popcorn non scoppia né ammazza il gusto complessivo del piatto: risotto al dente mantecato in crema di mais tostato (appena percepibile in bocca) con carpaccio di lingua e pesca. Molto delicati e cremosi i pici con basilico, pinoli e grana … grazie per non averli saturati di aglio!
La Sequenza di agnello del Casentino (Toscana) con fagiolini e maggiorana era ottima e includeva un crostone di pane con coratella e pecorino. Per la serie: non si butta via niente. Buono il piccione scottato con dolceforte di susine, barbabietola e i suoi fegatini: ogni parte ha la sua cottura, incluso il filetto servito a parte molto crudo.
Quando mangi così bene vorresti non rimanere deluso proprio dal dolce. E gli chef hanno dimostrato talento anche nel reparto dessert, assolutamente a livello con il resto del menu. Divertente e godurioso senza essere stucchevole il “Cucciolone a modo nostro”: mezzaluna di biscotto al fiordilatte e gruè di cacao, da pucciare nella tazza di cioccolato fuso e zabaione. Alternativa meno dolce ma sublime, il dessert “Nonna Giulia”: una tatin di mele caramellate con sorbetto all’amaretto, prugne cotte e una veletta di pasta fillo. Non potevamo sperare in migliore conclusione. Torneremo sicuramente a provare i piatti del nuovo menu invernale.
Chiuso lunedì e martedì