Intervista a Paolo Bray, amico del mare e della terra
di Gaia Soleri
Storie | Del 11/01/2021 |
Quando parliamo di sostenibilità e tracciabilità in ambito agroalimentare è bene sottolineare l'importanza delle certificazioni sui prodotti, che attestano gli standard qualitativi del fornitore e garantiscono agli utenti una scelta consapevole. Abbiamo chiesto di sviluppare l'argomento a chi si occupa di tutela ambientale e sostenibilità da 30 anni Paolo Bray, fondatore e direttore della World Sustainability Organization e creatore delle certificazioni internazionali di sostenibilità Friend of the Sea e Friend of the Earth.
Food delivery e tracciabilità delle materie prime: cosa vuole il consumatore italiano oggi?
La crescita del food delivery e della disponibilità di informazioni e valutazioni online sui singoli esercenti ha aumentato lo spirito critico dei consumatori, portandoli a riflettere sull’impatto ambientale dei cibi che mangiamo, quindi delle preferenze alimentari. La gente si aspetta di ottenere più dati e garanzie da parte dei produttori del sistema agroalimentare e dei ristoratori: ne deriva l’importanza fondamentale della tracciabilità delle materie prime.
Dal 30 al 40% dei clienti dei ristoranti (il valore varia a seconda del Paese preso in considerazione) conferma un forte interesse verso prodotti alimentari sostenibili. In particolare, la nuova Generazione Z - nati dal 1997 al 2010 - risulta maggiormente consapevole e la più interessata al tema, con un picco che supera il 50%.
Le ricerche di mercato dell’ultimo decennio ci dicono che i consumatori non ritengono soddisfacenti gli sforzi dei ristoratori nel ridurre l’impatto ambientale. Allo stesso tempo, circa il 70% dei consumatori sarebbe disposto a spendere di più o comunque preferirebbe un ristorante impegnato nella protezione dell’ambiente ad uno non proattivo.
Perché è importante certificare l’impatto ambientale nella filiera agroalimentare?
La maggior parte dei prodotti alimentari che arrivano sulle nostre tavole fanno parte di un sistema di approvvigionamento ad elevato impatto ambientale, in termini di emissioni di gas-serra e di consumo idrico. La grande sfida per la filiera agroalimentare sarà quella di ridurre localmente e globalmente l’impatto sull’ambiente, grazie anche a nuove tecnologie di produzione e distribuzione e soprattutto al coinvolgimento dei consumatori. Una maggiore consapevolezza della scelta alimentare e una dieta sana e sostenibile potrebbero fare la differenza.
Per avvalorare l’impegno da parte delle aziende di operare secondo modalità rispettose del pianeta e garantire standard di qualità e conformità in termini di sicurezza, salute e tutela dell’ambiente servono organismi di certificazione. Friend of the Sea e Friend of the Earth lavorano al fianco delle aziende valutando i loro processi produttivi e offrendo strumenti concreti per promuovere la sostenibilità. Certificare l’impatto ambientale è importante perché da un lato motiva le aziende ad operare in maniera rispettosa dell’ambiente e le premia con un riconoscimento ufficiale (sia esso nazionale sia esso internazionale); dall’altro permette al consumatore di riconoscere in maniera inequivocabile i prodotti sostenibili, consentendo una scelta consapevole e di qualità.
Quali sono le attività della World Sustainability Organization (WSO)?
La World Sustainability Organization ha sviluppato e gestisce le certificazioni Friend of the Sea e Friend of the Earth per la certificazione di prodotti alimentari da pesca, acquacoltura ed agricoltura sostenibile. La ONG ha sede in Italia, ma è operativa a livello internazionale: oltre 1000 aziende hanno prodotti certificati sostenibili secondo gli standard Friend of the Sea e Friend of the Earth, in più di 80 Paesi nel mondo. I membri associati sono aziende di produzione, trasformazione e distribuzione di varia dimensione – da piccole cooperative di pescatori a colossi della distribuzione. Ogni livello della catena è sottoposto a verifiche per certificare l’aderenza al nostro standard. WSO dedica una parte sempre crescente del proprio fatturato a progetti di conservazione e sensibilizzazione per la protezione di habitat e specie in pericolo nel mondo. L’organizzazione vanta numerosi accordi di collaborazione con governi e organismi in tutto il mondo, inclusa la FAO. Ricordiamo anche che Friend of the Sea è l'unico programma di certificazione per prodotti ittici ad aver ottenuto l'accreditamento da parte di Accredia, membro della rete di enti di accreditamento nazionali dell'Unione Europea.
Cosa significa essere certificati Friend of the Sea e Friend of the Earth?
E’ il momento di agire per la sostenibilità del mondo produttivo. Occorre fornire al consumatore informato e consapevole una certificazione credibile, verificabile e controllata a livello statale. Per questo, le certificazioni riconosciute dagli enti di accreditamento nazionali - come Friend of the Sea e ben presto Friend of the Earth - possono rappresentare uno strumento importante se non fondamentale per le aziende che desiderano attivarsi e comunicare in maniera credibile ed ufficiale ai propri clienti il proprio impegno per la sostenibilità. Gli standard di certificazione Friend of the Sea evidenziano quei prodotti che provengono da pesca e acquacoltura sostenibile. Friend of the Earth certifica prodotti da agricoltura e allevamento sostenibili. Tutti i requisiti di certificazione sono disponibili per consultazione nei relativi siti internet e coprono tutti i potenziali impatti ambientali e sociali della produzione alimentare.
Quanto è semplice ottenere la certificazione di sostenibilità per un produttore di beni alimentari?
Le certificazioni Friend of the Sea e Friend of the Earth sono indubbiamente selettive: basti pensare che circa il 35% dei prodotti che si sottopongono ad audit di verifica non ottengono la certificazione, in quanto non conformi ai requisiti. Questo riduce la disponibilità di prodotti certificati sul mercato, ma aumenta la credibilità della certificazione. Mediamente possiamo dire che la certificazione può essere ottenuta in un mese, ma i tempi variano a seconda della complessità del caso, del numero di prodotti e dell’ubicazione dell’azienda.
Per i ristoratori, ad esempio, esistono due livelli di coinvolgimento: possono semplicemente evidenziare nella loro offerta quei prodotti certificati sostenibili, oppure possono impegnarsi a fornire solo prodotti certificati sostenibili (livello premium). I costi del processo di selezione per le aziende vengono calcolati in base al fatturato e sono pubblicati sul sito.
Quali servizi di consulenza vengono offerti da Friend of the Sea e Friend of the Earth?
Supportare le aziende nel cambiamento verso la sostenibilità fa parte della mission della nostra organizzazione. Forniamo servizi informativi, webinar, corsi, supporto tecnico e scientifico, sempre in un’ottica di sensibilizzazione più che di vera e propria consulenza. Una volta ottenuta la certificazione, offriamo gratuitamente alle aziende: attività di promozione dei prodotti certificati a livello nazionale e internazionale, organizzazione di incontri per opportunità di business BtoB, webinar, conferenze.
Oltre trent’anni di esperienza ci permettono di supportare le aziende in maniera completa e consapevole in un ambito dove è facile perdersi, a causa delle innumerevoli indicazioni fornite in maniera spesso poco scientifica e dunque fuorviante.
In Italia quali cibi certificati sostenibili possiamo trovare?
La gamma di prodotti certificati Friend of the Sea e Friend of the Earth è molto vasta. Fra i prodotti ittici, troviamo i classici branzino ed orata, ma anche rombo, trote, tonno, salmone, gamberi, cozze, ostriche, vongole e molto altro. Nell’ambito dei prodotti dell’agricoltura spiccano olio, vino, parmigiano, salsa di pomodoro, olive, quinoa, caffè, uova, carne.
Esiste una ristorazione sostenibile in Italia?
Certamente. L’impegno dei ristoranti per ridurre il proprio impatto sta aumentando di mese in mese e numerose sono le autodichiarazioni di sostenibilità. In realtà però non sono tutte verificate. Per agevolare il processo di qualificazione, la WSO sta procedendo con la certificazione dei locali previa verifica in sito e ha lanciato una App gratuita dedicata ai clienti dei ristoranti. Sustainable Restaurants permette al pubblico di geolocalizzare ristoranti vicini che attuano pratiche sostenibili e propongono nei loro menù prodotti certificati sostenibili da Friend of the Sea o Friend of the Earth.
Insomma, la ristorazione collettiva è definitivamente entrata nella nuova era della sostenibilità, tracciabilità e trasparenza. I ristoratori che aspirano a soddisfare anche le esigenze etiche dei propri clienti non possono esimersi dal percorrere con convinzione e rapidamente la strada verso una produzione rispettosa dell’ambiente.
Secondo Lei, qual è la sfida maggiore in Italia per avere una politica di sostenibilità diffusa nel settore agroalimentare?
Credo che la sfida maggiore sia quella di attualizzare le normative vigenti e ampliarle a favore delle nuove esigenze del pianeta. In sostanza, l’Italia dovrebbe proseguire sul cammino della sostenibilità – tema ormai noto e diffuso a livello mondiale – ma evolvendosi in efficienza: per esempio ampliando i Criteri Ambientali Minimi (CAM) oppure utilizzando l’economia circolare.
A mio avviso, imporre una normativa adeguata può indurre al cambiamento e facilitarlo. Alcuni criteri di regolamentazione per la sostenibilità di un’azienda sono fondamentali, come l’accreditamento a livello nazionale e le legislazioni in materia di labelling che dovrebbero limitare le autocertificazioni non verificate e regolamentare i marchi di qualità.
Da parte nostra, la creazione dei marchi Friend of the Sea e Friend of the Earth dimostra il nostro impegno pluriennale a perseguire sostenibilità e sicurezza, attraverso i nostri standard di certificazione durante tutto il processo di produzione fino alla consegna dei nostri prodotti completamente rintracciabili.
In pillole
Molti prodotti alimentari che arrivano sulle nostre tavole hanno un elevato impatto ambientale, ma le aziende si stanno impegnando per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi e garantire standard di qualità. La World Sustainability Organization ha sviluppato certificazioni per prodotti alimentari da pesca, acquacoltura ed agricoltura sostenibile.